lunedì 3 agosto 2015

L’ Outplacement, ovvero quando da una difficoltà può nascere un’opportunità!


Nel mondo del lavoro sempre più spesso si sente parlare di outplacement, ma in pochi sanno realmente in cosa consiste e perché può essere uno strumento utile ed efficace per i lavoratori e le aziende.  
Il termine outplacement è stato tradotto in italiano in “supporto alla ricollocazione di personale” e rappresenta un servizio sempre più significativo nell’attuale panorama economico contraddistinto da processi di riorganizzazione aziendale. Si tratta quindi di un’attività di consulenza nell’ambito delle risorse umane che si occupa di accompagnare le persone in uscita da un’azienda nella ricerca di nuove opportunità professionali. Il servizio di outplacement in Italia è regolato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali definito dal decreto legislativo n. 276/2003 art. 2 comma 1 lettera d:
d) "supporto alla ricollocazione professionale": l'attività effettuata su specifico ed esclusivo incarico dell'organizzazione committente, anche in base ad accordi sindacali, finalizzata alla ricollocazione nel mercato del lavoro di prestatori di lavoro, singolarmente o collettivamente considerati, attraverso la preparazione, la formazione, l'accompagnamento della persona e l'affiancamento della stessa nell'inserimento nella nuova attività.

Questa forma di ricollocamento nasce alla fine degli anni ’60 negli Usa quando la NASA, dopo il successo del programma spaziale Apollo 11, si ritrovò nella situazione di diminuire drasticamente il numero dei suoi dipendenti. Per affrontare questa situazione cercò di ricollocare i dipendenti e fornire loro una nuova occupazione. Nasceva il servizio di outplacement o di ricollocazione professionale. Un servizio che a poco a poco si è diffuso in tutto il mondo e che in Italia ha iniziato a comparire verso la metà degli anni ’80 anche se, ad oggi, è ancora poco sfruttato.

Ma che cos'è l’outplacement e come funziona?  


Per outplacement si intende l’attività con cui società specializzate agiscono a supporto della ricollocazione di uno o più dipendenti in uscita da un’Azienda in una nuova posizione professionale, svolgendo a vantaggio di queste persone un complesso lavoro di valutazione e riqualificazione. Questo servizio non  è rivolto ad un particolare profilo professionale ma può interessare indifferentemente operai, impiegati, quadri e dirigenti.
Esistono sostanzialmente due tipologie di outplacement:
·    individuale che prevede un accordo diretto tra lavoratore e azienda;
· collettivo che prevede un accordo tra i sindacati e l’azienda per ricollocare gruppi di lavoratori.

Il percorso di outplacement prevede innanzitutto un vero e proprio bilancio delle competenze: con l’aiuto di uno o più consulenti il candidato viene portato ad analizzare in profondità la propria vita professionale, le competenze maturate, i punti di forza e le aree di miglioramento. A questo lavoro “tecnico” si affianca un lavoro psicologico e di sostegno emotivo nella fase di licenziamento della persona affinché non perda la fiducia in se stessa e le motivazioni.
Successivamente vi sarà  la strutturazione di un profilo professionale e, di conseguenza, del progetto professionale, un piano operativo che va ad analizzare i possibili punti di incontro tra competenza maturale e aspirazioni professionali del candidato.
I percorsi individuali possono essere molteplici: per alcuni candidati vi è una sorta di continuità sia dal punto di vista del rapporto di lavoro (dipendente o autonomo) che della mansione; per altri il percorso varia e può portare a iniziative imprenditoriali o di consulenza.
Nel caso in cui il percorso scelto sia quella da lavoratore dipendente i consulenti aiutano il candidato a migliorare strumenti quali Curriculum Vitae e lettera di presentazione, intervengono sulle tecniche di comunicazione verbale per sostenere efficacemente un colloquio di lavoro, aiutano il candidato a identificare le aziende in target e a prendere contatto con esse. Nel caso in cui il percorso scelto sia quello di una professione autonoma, i consulenti aiutano il candidato a individuare il proprio mercato e settore di attività e offrono una consulenza operativa all’avviamento dell’attività in proprio.

Quali possono essere i vantaggi dell’outplacement?

Richiesto e pagato dalle aziende per aiutare i propri lavoratori licenziati (per varie ragioni), in cassa integrazione o in mobilità a reinserirsi nel mondo del lavoro in base alle competenze e alle esigenze dei singoli e alla domanda espressa dal mercato, l'outplacement presenta numerosi vantaggi sia per i dipendenti che per le aziende stesse.
I lavoratori infatti possono contare sulla consulenza di esperti delle risorse umane, specializzati nell'orientare le persone a un nuovo progetto professionale, mettendole nelle condizioni di valutare realisticamente le proprie competenze e di muoversi in maniera mirata alla ricerca di nuove opportunità. Per le aziende, invece, il  vantaggio è sicuramente economico e di immagine: un’azienda può offrire questo servizio come benefit di buonuscita, presentandolo come alternativa ad una somma di denaro. Può, inoltre, sfruttare questa forma di tutela per evitare eventuali controversie legate ai licenziamenti, visto che si assume l’intero onere economico del riposizionamento del lavoratore.


A cura della Dott.ssa Mariagrazia Susanna




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