Troveremo
una strada, se non la troveremo la costruiremo
(Annibale)
Domani
sarò ciò che oggi ho scelto di essere.(James
Joyce)
La
nostra vita è fatta di scelte che provocano cambiamenti e
cambiamenti che ci costringono a fare scelte. Per fortuna!
Nei
momenti più banali come in quelli più importanti, ci ritroviamo a
compiere delle scelte e siamo i protagonisti dei cambiamenti che ne
derivano. A volte non comprendiamo appieno la portata delle nostre
decisioni; inoltre, non abbiamo conoscenze e strumenti necessari a
compiere un'adeguata analisi delle alternative inquadrandole in
un'ottica di medio-lungo termine.
Molte
di queste scelte riguardano il nostro futuro: la scuola da
frequentare, la carriera da intraprendere e il luogo in cui vivere ne
sono degli esempi.
Al
giorno d’oggi, però, quando, ad esempio, si sceglie la scuola da
frequentare ci si trova nella difficile situazione in cui non ci si
conosce abbastanza, non ci si è chiesti quali siano i propri bisogni
e le proprie aspettative, non si conosce abbastanza il mondo
scolastico o universitario.
D’altro
canto, quando ci si trova a progettare la propria vita all’interno
del mondo del lavoro, è facile scontrarsi con la difficile
situazione odierna che spinge sempre più ad abbandonare l'idea del
“posto fisso” in favore di una carriera flessibile. Risulta ormai
necessario, infatti, tener presente la possibilità di cambiare
occupazione anche nel giro di pochi mesi, oppure di svolgere più
occupazioni contemporaneamente.
In
un tale contesto – compresso se non caotico – ha assunto sempre
più rilevanza l’attività di orientamento e la figura
dell’Orientatore.
Ma
di cosa si occupa e chi è veramente l’Orientatore?
In
generale, l’Orientatore si occupa di futuro.
Chi
si occupa di futuro è costretto ad immaginare, a creare, a pensare
in divenire, ad accettare il rischio dell’errore nel formulare
ipotesi ed anticipazioni. È chiamato ad accettare l’incertezza e
il disagio. L’accettazione del rischio comporta l’uso del
condizionale (potrebbe, sarebbe…).
Chi
si occupa di futuro, agendo su incertezza e disagio, camminando lungo
un percorso costellato di condizionali, è chiamato a ragionare in
modo probabilistico.
A
chi si occupa di futuro piace inventare soluzioni a problemi che
ancora non esistono, immaginare a prospettare visioni e scenari anche
improbabili o utopistici con lo scopo di indurre gli altri ad aprire
la mente ed esplorare la moltitudine di possibilità che si hanno di
fronte, guardare le cose da più punti di vista per individuare
quello più conveniente.
Chi
si occupa di futuro non può essere pessimista; al contrario, è un
ottimista cronico che vede sempre il lato positivo delle cose ed è
capace di trasmettere questa positività anche agli altri. Solo chi è
ottimista è capace di trarre il massimo vantaggio dalle vittorie
così come dalle sconfitte, di trasformare problemi in opportunità
piuttosto che opportunità in problemi come farebbe un pessimista.
Chi
si occupa di futuro sa bene che il cambiamento, le scelte, le
vittorie ma anche le sconfitte, fanno parte della vita. E sa bene che
dalle sconfitte c’è solo da imparare.
Chi
si occupa di futuro è capace anche di raccogliere tutte le proprie
energie e capacità per puntare sempre al miglioramento.
L’Orientatore
è quel professionista che possiede tutte queste competenze e riesce
a trasmetterle agli altri. Le basi della sua azione affondano le
radici nelle conoscenze teoriche e metodologiche legate alla
Psicologia dell’orientamento e del lavoro, nella capacità di
ascolto e analisi dei bisogni, nell’uso di strumenti adeguati
all’attività orientativa e nella conoscenza del funzionamento del
mondo scolastico, universitario e lavorativo.
Per
affrontare il futuro tutti abbiamo bisogno di una certa dose di
ottimismo, di fiducia in noi stessi, di resilienza – per rialzarci
dopo aver subito un trauma –, di autoefficacia – per non
dimenticare che possiamo farcela –, di conoscere le opportunità
che ci sono e spesso non siamo in grado di individuare da soli…E di
non dimenticare che «il
vincitore è un sognatore che non ha mai smesso di sognare!!! »
(N. Mandela).
a cura del Dott. Andrea Zammitti.