mercoledì 22 luglio 2015

I decreti del "JOB ACT" dalla A alla Z

I decreti del "JOB ACT" dalla A alla Z


Ne sentiamo parlare tanto in questi ultimi tempi e tutti, o quasi, hanno ormai capito che si tratta della riforma del lavoro promossa dal nostro Presidente del Consiglio, Matteo Renzi.



Ma la domanda è: 
sappiamo dire con precisione quali sono i temi che verranno TOCCATI con questa nuova grande riforma?





Ho cercato tanto su internet e, fino ad oggi, non ho trovato nessuno che sapesse farmi un elenco semplice e completo di tutti quei punti che vengono considerati in questa riforma.

Mi è capitato di trovare infatti il sito che mi parla di questo o di quell'altro decreto legge, oppure quello che si sofferma su quel genere di riflessioni legate, ad esempio all'assenza di posti di lavoro in Italia, ma non ho mai trovato qualcuno che mi dicesse in modo semplice e chiaro: <<guarda: i punti della riforma del lavoro sono questo, questo e quest'altro ancora!>>.

Quindi, con questo articolo voglio provarci io, rivolgendomi a coloro che hanno ancora difficoltà a capire cosa significa e cosa comporta realizzare tanti grandi cambiamenti nel "sistema lavoro" italiano.
In questo modo, e lo chiedo a te caro lettore, posso avere la possibilità di riflettere meglio su ciò che sta accadendo intorno a me e capire se sarò avvantaggiato o meno da tutti questi cambiamenti; sei d'accordo?

Per gli amanti degli "elenchi puntati in stile word", cercherò di riassumere quelli che sono gli aspetti toccati in concreto fino ad oggi e quelli che sono in procinto di diventare decreti, senza però dilungarmi più del dovuto in affannose riflessioni legate all'uno o all'altro decreto, visto che si continua a dibattere sul tema praticamente un giorno si e l'altro pure.

Ora, volendo dare innanzitutto una definizione particolarmente semplice di JOB ACT, si può dire che è quel sistema di norme che regolarizza in maniera più efficace ed efficiente il mondo del lavoro attraverso l'utilizzo di decreti attuativi.
Le riforme entrate in vigore fino ad oggi riguardano:
  • LICENZIAMENTI;
  • CASI DI INDENNIZZO;
  • AMMORTIZZATORI SOCIALI "NUOVI";
  • CONTRATTI A TUTELE CRESCENTI.
Questi sono i decreti approvati nel primo gruppo di riforme (7 marzo 2015), ma dovete sapere che non sono gli unici perché nel mese di giugno sono stati resi praticamente ufficiali i seguenti punti:
  • TUTELA DELLA MATERNITA' E PATERNITA';
  • RIORDINO DEI CONTRATTI ATIPICI con riferimento alla disciplina delle mansioni lavorative (il cosiddetto "demansionamento").
Ebbene, non è finita qui, infatti sono ancora in fase di valutazione e di miglioramento i seguenti decreti su:
  • RIORDINO DELL' ATTIVITA' ISPETTIVA;
  • SERVIZI PER L'IMPIEGO;
  • RAZIONALIZZAZIONE DEL DIRITTO DEL LAVORO;
  • AMMORTIZZATORI SOCIALI IN COSTANZA DI RAPPORTO.
Ora, dato che non è mia intenzione analizzare uno ad uno questi decreti perché sono sicuro che tu, caro lettore,  stia già provvedendo da solo ad informarti sull'aspetto che ti interessa maggiormente, voglio fare una considerazione sulle tipologie contrattuali esistenti ad oggi, visto che questo blog è rivolto a chi vuole posizionarsi più efficacemente sul mercato del lavoro e quindi sono sicuro che uno degli argomenti più interessanti per te, sarà sicuramente quello sulle rinnovate "tipologie contrattualiche potrà esserti utile nel momento in cui troverai un lavoro (si spera).


  • Viene quindi eliminato il famoso CO.CO.PRO. (contratto di collaborazione a progetto) e tutti i contratti che esistono al momento in questa sfera, a partire dal 01/01/2016, saranno modificati in Contratti a Tempo Indeterminato, fatta eccezione per alcuni settori come quello dei Call-Center dove permarrà una forma di contratto del tipo "collaborazione coordinata e continuativa".
  • Rimane invece invariato il Contratto a Tempo Determinato che non subisce grandi modifiche salvo quella di essere applicabile per un massimo di 36 mesi o 3 anni senza causale.
  • Resta attivo anche il Part-time, ma con una novità aggiunta grazie al JOB ACT, che permette al datore di lavoro di "chiedere" al suo dipendente/lavoratore di poter svolgere un lavoro supplementareE' anche previsto però per il lavoratore, il diritto di chiedere il part-time in caso di necessità di cura connesse a malattie gravi o al congedo parentale.
  • Rimane in vita anche il Lavoro Accessorio o altrimenti definito "a chiamata" che sarà valido solo nel caso in cui il reddito non superi i 7.000€.

Ed ecco in sostanza, viste più in dettaglio, le tipologie contrattuali attualmente esistenti sul mercato del lavoro:


  1. Contratto a tempo indeterminato;
  2. Contratto di lavoro a tempo parziale;
  3. Lavoro a chiamata/intermittente;
  4. Contratto di lavoro a tempo determinato;
  5. Somministrazione di lavoro;
  6. Apprendistato;
  7. Associazioni in partecipazione con apporto di lavoro;
  8. Lavoro Accessorio;
  9. Contratto di Ricollocazione.
Concludo augurandomi che a questo punto si possa avere un'idea più chiara in merito ai grandi cambiamenti in corso, ma rimane un'ultima domanda che dobbiamo porci: secondo Voi saranno utili questi numerosi cambiamenti anche nel mondo del lavoro, oppure nonostante gli sforzi per risollevare il Paese il nostro destino è segnato?

Lascio a Voi le riflessioni del caso, se vi va anche attraverso i commenti.

Dott. Simone Costantini



Fonti:

  1. http://www.dagospia.com/img/patch/10-2014/merkel-renzi-600251.png
  2. http://www.forexinfo.it/IMG/arton25577.jpg

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