«Non
so cosa sceglierò, una scuola vale l’altra»
«Io
vorrei fare l’Artistico, ma i miei genitori mi hanno detto che devo iscrivermi
al Classico»
«Vorrei
trovare una scuola che mi dia la possibilità di avere un lavoro, uno qualsiasi,
per avere i soldi per potermi fare una famiglia»
Quanti giovani sentiamo ripetere queste
frasi? Non è un caso se alcuni autori definiscono l’adolescenza “l’epoca delle passioni tristi”,
riferendosi al senso di impotenza ed incertezza che porta a vivere il mondo
come una minaccia (Benasayag M., Schmit G., 2004).
Al giorno d’oggi, infatti, i ragazzi che
si trovano ad affrontare il passaggio tra la scuola secondaria di primo grado e
quella di secondo grado vivono una situazione complessa, in cui sicuramente
risulta complicato fare previsioni, chiedere suggerimenti, scegliere.
Proprio la scelta della scuola secondaria
di secondo grado rappresenta uno di quei compiti che fanno parte
dell’evoluzione dell’individuo in cui l’adolescente per la prima volta
sperimenta un certo grado di autonomia dalle figure genitoriali e mette a dura
prova quelle competenze, ancora in fase di sviluppo, che gli permetteranno di
riflettere e valutare la propria scelta (Mancinelli M.R., Manto M.C., 2004).
Uno studio sulle decisioni degli
adolescenti ha mostrato come i principali problemi decisionali che emergono in
questa fase riguardano gli studi, le scelte scolastico-professionali e le
relazioni sociali (Fischhoff B.et. al., 1991). Un altro studio, che ha inteso
indagare quali sono le aree problematiche specifiche degli adolescenti, piazza
al secondo posto i “problemi legati alla scuola” (tra cui le scelte del proprio
futuro scolastico-professionale), subito dopo ai “problemi legati alla
famiglia” (Lodi E. et. al., 2008).
Infatti, tutti sappiamo quanto sia
delicato il tema dell’adolescenza, a tal punto che esso suscita l’interesse di
molti scienziati. Winnicott, psicoanalista britannico, a proposito di tale fase
afferma che «esiste una sola vera cura per l’adolescenza: il tempo che passa e
il graduale processo di maturazione» (Winnicott D., 1970).
È proprio in una fase fondamentale come
questa che si inserisce l’importanza dell’orientamento.
Orientamento non significa consigliare o
dare delle direttive, ma svolgere un percorso (di maturazione, appunto) durante
il quale l’adolescente ha la possibilità di guardare meglio sé stesso e
l’ambiente circostante, capirsi meglio, sviluppare quelle competenze che lo
porteranno a compiere una scelta sicura e convinta.
Per questo motivo gli obiettivi
dell’orientamento nel passaggio tra la scuola secondaria di primo e secondo
grado possono essere essenzialmente suddivisi in quattro punti (Del Core P.,
2008):
·
Conoscenza
di sé, in termini di attitudini, interessi e valori;
·
Conoscenza
della realtà sociale, del mercato del lavoro e del mondo
delle professioni;
·
Sviluppo
della capacità progettuale;
·
Maturazione
della capacità decisionale, che possa permettere di gestire
bene le proprie scelte, valutandone i rischi ed assumendosi le proprie
responsabilità .
Tutto questo rientra nella definizione
di orientamento come quell’attività che intende «erogare aiuti finalizzati a
supportare la persona nelle operazioni di raccolta, processazione ed uso delle
informazioni di tipo formativo e professionale e nella pianificazione e
realizzazione delle sue decisioni» (Soresi, 2000).
L’azione orientativa si inquadra in tal
modo all’interno di una prospettiva che la vede come una sorta di
accompagnamento degli alunni, che saranno maggiormente consapevoli e pronti ad
affrontare la fase di transizione dalla scuola secondaria di primo grado alla
scuola secondaria di secondo grado.
A cura del Dott. Andrea Zammitti
Esperto
in Job Placement
zammitti.a@gmail.com
www.andreazammitti.wordpress.com
Bibliografia:
Benasayag M., Schmit G.
(2004), L’epoca delle passioni tristi, Giangiacomo Feltrinelli Editore, Milano
Del Core P. (2008),
Orientamento: strumento chiave per orientare alle scelte. Strategie per un
servizio alla e nella scuola. In: Urso A., Cipullo M.C., Di Bonito T. (a cura
di), Lo psicologo va a scuola. Esperienze
e strumenti di intervento, Roma, Anicia
Fischhoff B., FurbyL.,
Quadrel M.J., Richardson E. (1991), Adolescents’ construal of choices: Are
theirdecisionsour “decisions”?. In:Nota L., Mann L., Soresi S., Friedman I.A.
(2002), Scelte e decisioni
scolastico-professionali, Giunti, Firenze
Lodi E., Di Chiacchio
C., Santilli M., D’Amario B., Avella S. (2008), Aree problematiche degli
adolescenti e strategie di coping. Analisi del contenuto di alcuni focus group.
In: Petruccelli F., Verrastro V., D’Amario B., Dalla scuola all’università : una scelta di vita, Franco Angeli,
Milano
Mancinelli M.R., Manto
M.C. (2004), I bisogni orientativi in età evolutiva. In: Castelli C. (a cura
di), Orientamento in età evolutiva,
Franco Angeli, Milano
Soresi S. (2000),
Considerazioni a proposito dell’istituzione di un servizio di orientamento
universitario. In: Soresi S. (a cura di), Orientamenti
per l'orientamento, Giunti-Organizzazioni Speciali, Firenze
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